le risposte del Ministero
Il gesto solidaristico dei donatori di sangue è essenziale ai fini degli obiettivi del Sistema Sanitario Nazionale, per questo i donatori di sangue potranno essere sottoposti a vaccinazione anti-Covid in una fase successiva rispetto alle categorie già individuate quali prioritarie, ovvero: operatori sanitari, personale ed ospiti dei presidi residenziali per anziani, persone di età avanzata e persone con più di una patologia clinica pregressa, immunodeficienze e/o disabilità.
A comunicarlo è il dottor Giovanni Rezza, Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute, che ha scritto alle Associazioni e Federazioni del dono del sangue ed emocomponenti e agli Assessori alla Sanità delle Regioni e Province autonome.
Il documento specifica anche la disponibilità del vaccino anti-Covid per:
- il personale sanitario (medici ed infermieri) che svolge l’attività sanitaria di raccolta di sangue ed emocomponenti presso le Unità di raccolta sarà sottoposto a vaccinazione secondo le modalità già individuate per gli operatori sanitari operanti presso le strutture pubbliche o private.
- gli operatori delle Unità di raccolta, i quali collaborano nella gestione dei donatori, possono essere assismilati alla categoria degli operatori da sottoporre prioritariamente a vaccinazione.
Donare in sicurezza al tempo del coronavirus
Le attività di donazione del sangue sono livelli essenziali di assistenza sanitaria e quindi rientrano tra le “situazioni di necessità” di cui al Dpcm del 03/11/2020 per cui sono consentiti gli spostamenti dei donatori che si recano presso le sedi di raccolta pubbliche e associative.
Per molti malati la trasfusione di sangue è il principale “salva vita”.
DONARE in tempo di coronavirus è un atto d’amore e di grande solidarietà, grazie a tutti i donatori di sangue per il loro impegno.
DONARE IN SICUREZZA



